Il Col. Paolo Rota Gelpi lascia la Benemerita Ferito in servizio, fu decorato al valor militare

UNO DEI POCHISSIMI DECORATI AL VALOR MILITARE SALUTA L’UNIFORME DOPO UNA VITA AL SERVIZIO DEL PAESE: “L’ARMA MI HA DATO TANTISSIMO, AVRO’ NOSTALGIA DELLA CASERMA E DEI MIEI COLLEGHI”

Il generale Teo Luzi saluta e ringrazia il colonnello Paolo Rota Gelpi

di Enrico Fedocci

Una vaga somiglianza con Paolo Conte, il tratto sobrio, un mezzo sorriso imbarazzato costantemente sul suo viso  e una signorilità rara, accompagnata dalla competenza, dalla professionalità, dal buon cuore, ma soprattutto dal coraggio. Il colonnello Paolo Rota Gelpi ha lasciato l’Arma dei carabinieri dopo 42 anni di carriera. Il saluto alla presenza dei colleghi, dei superiori, della stampa in una sala della Legione Carabinieri Lombardia. Sciarpa, sciabola, in uniforme, accanto a sè la moglie Graziella e la figlia LaraContinua a leggere

Mani Pulite, la ricostruzione “falsa” di Di Pietro Intervistato, l’ex pm si prende meriti non suoi

    Antonio Di Pietro

di Enrico Fedocci

Sono passati 25 anni dal 17 febbraio 1992. Giorno in cui fu arrestato Mario Chiesa nell’ambito di uno scambio di mazzette. A far deflagrare il caso, Luca Magni, un piccolo imprenditore che aveva avuto la richiesta di denaro da parte di Mario Chiesa, ai tempi presidente del Pio Albergo Trivulzio. Un incarico frutto della spartizione politica. Continua a leggere

Ex generale dei Cc, professione imputato Il calvario di Mori, bersaglio della “giustizia”

Il generale Mario Mori e il giornalista Giovanni Maria Jacobazzi prima di un dibattito al Palazzo della Regione Lombardia.

di Giovanni Maria Jacobazzi *

Il 15 gennaio del 1993 veniva catturato a Palermo il capo di Cosa nostra Salvatore Riina. L’arresto venne eseguito dal Ros, il Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri, di cui Mario Mori, allora colonnello, era il vice comandante.

Da quel giorno è iniziato per Mori un carosello giudiziario che, a memoria, non ha molti precedenti. Da eroe nella lotta alla mafia a servitore infedele dello Stato, sospettato di avere tessuto la trama della trattativa con i sanguinari boss corleonesi, per mezzo di don Vito Ciancimino. Continua a leggere

Del Sette, ancora un anno alla guida dell’Arma, killeraggio mediatico fallisce il suo obiettivo

Il generale Tullio Del Sette, Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri

di Enrico Fedocci

La notizia della riconferma del generale Tullio Del Sette alla guida dell’Arma dei carabinieri fino al 15 gennaio del 2018 riconcilia la realtà delle cose con la verità dei fatti.
Alla fine del mese scorso era apparsa fin da subito molto sospetta la violenta – ma forse bisognerebbe usare il superlativo violentissima – campagna mediatica che coinvolgeva il Comandante Generale della Benemerita e che lasciava intravedere bersagli ancora più in primo piano come l’ex premier Matteo Renzi ed il suo più stretto collaboratore, il ministro Luca Lotti: si trattava di notizie ancora tutte da verificare, ma che avevano, per ragione di applicazione della legge, portato all’iscrizione nel registro degli indagati del generale Del Sette, sulla base di informazioni riferite. 
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Generale Tullio Del Sette al vertice dell’Arma “Panorama” racconta il nuovo Comandante

IL SETTIMANALE  DEDICA UN RITRATTO ALL’UFFICIALE: FIGLIO DI UN APPUNTATO DEI CARABINIERI, IN ACCADEMIA NEL 1970,  HA COMANDATO QUATTRO COMPAGNIE, DUE COMANDI PROVINCIALI (A PISA E NELLA DIFFICILE TORINO) POI LA REGIONE TOSCANA, LE UNITA MOBILI E SPECIALIZZATE, OLTRE ALL’INTERREGIONALE PODGORA

di Enrico Fedocci

Il complimento più lusinghiero arriva da chi ha lavorato con lui e lo descrive come un ufficiale «serio e giusto, con una spiccata capacità di cogliere subito l’aspetto nevralgico di un problema».
E dal 16 gennaio, quando esordirà come nuovo Comandante Generale dei Carabinieri al posto di Leonardo Gallitelli, il generale Tullio Del Sette di problemi ne troverà: dal taglio delle spese chiesto dal Governo, alla riorganizzazione delle forze di polizia. Continua a leggere

Carabinieri, nominato il nuovo Comandante Generale Tullio Del Sette alla guida dell’Arma

FINISCE L’ERA GALLITELLI, LA CERIMONIA DI AVVICENDAMENTO TRA I DUE GENERALI SI TERRA’ DOPO LA PAUSA NATALIZIA

di Enrico Fedocci
E’ il nuovo Comandante Generale della Benemerita e sostituirà il generale Leonardo Gallitelli che ha governato i carabinieri dal 2009 con eccellenti risultati.  Nel Consiglio dei Ministri di oggi il generale Tullio Del Sette è stato scelto per guidare l’Arma. Una scelta di prim’ordine per le caratteristiche professionali dell’ufficiale  che in questi anni di carriera ha ricoperto importanti incarichi: negli anni 90 era a Pisa come Comandante Provinciale, successivamente a Torino con lo stesso ruolo. Ha retto  l’ufficio Legislativo del ministero della Difesa e guidato i carabinieri della Legione Toscana. Continua a leggere

Scontro nell’Arma, la Difesa scende in campo Dopo le rivelazioni del settimanale Panorama

di Enrico Fedocci
Agosto di fuoco al Comando Generale dei carabinieri. Dopo le rivelazioni di Panorama nel numero del 30 luglio sul trasferimento improvviso e, a prima vista, inspiegabile del generale Vincenzo Giuliani, dall’Interregionale Pastrengo al Comando delle scuole, a volerci vedere chiaro è il ministero della Difesa.

Il generale Leonardo Gallitelli

Il generale Leonardo Gallitelli

Secondo quanto risulta a Panorama, infatti, il dicastero di via XX settembre sta ricostruendo la dinamica dei fatti per capire  se dietro ci sia una guerra per la conquista del vertice.

Il comandante dell’Arma, Leonardo Gallitelli, che dovrebbe andare in pensione a fine anno, avrebbe cercato di chiarire le ragioni che lo hanno spinto a spostare il collega da Milano a Roma, dopo solo un anno di incarico e, apparentemente, contro ogni logica di contenimento dei costi. Spiegazioni che non sarebbero state sufficienti, a tal punto che le verifiche ministeriali proseguono.

Il trasferimento, inizialmente previsto per il 21 luglio scorso e ora rinviato ai prossimi giorni, era davvero necessario? Voci insistenti interne all’Arma ipotizzano un tentativo di escludere Giuliani dalla corsa a Comandante Generale, altre minimizzano. Continua a leggere

Guerra per il vertice dell’Arma dei carabinieri Generale Gallitelli sposta Giuliani a sorpresa

I generali di Corpo d’Armata Vincenzo Giuliani e Leonardo Gallitelli

di Enrico Fedocci
E’ il motto dell’Arma dei carabinieri da 200 anni, “Usi obbedir tacendo e tacendo morir”.
Però, ora – se ci si ammala – piuttosto che morir, si marca visita.
E la cosa riguarda tutti: semplici carabinieri e generali di Corpo d’Armata. Accade qualcosa di strano nella Benemerita. Accade che un bel giorno uno dei papabili a succedere all’attuale Comandante Generale Leonardo Gallitelli, il generale di Corpo d’Armata Vincenzo Giuliani, venga convocato in fretta e furia da Gallitelli stesso per essere trasferito senza preavviso dal prestigioso Comando Interregionale Pastrengo (dal 1979 al 1981 fu retto da Carlo Alberto Dalla Chiesa) al più defilato Comando delle Scuole dell’Arma.
Normale che uno si senta male.
E alla sua richiesta di andare a rapporto dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, Gallitelli avrebbe risposto con un “no” secco.
Cosa sta accadendo ai vertici di viale Romania? Tutto è cominciato qualche giorno fa: un breve incontro tra i due generali, poi la comunicazione. Ed è così che di ritorno dalla Capitale l’ufficiale si sente male ed entra in malattia: dieci giorni, rientro in servizio, quindi una nuova convalescenza. Giuliani, 63 anni appena compiuti, bolognese, è una persona seria, leale, stimata a tutti i livelli: per anni comandante dei carabinieri della Presidenza della Repubblica, poi alla Legione Piemonte, quindi direttore della Scuola Forze di Polizia. Era necessario questo trasferimento, dopo appena un anno di comando? In molti ci vedono qualcosa di strano. In effetti, i suoi cinque predecessori in quell’incarico hanno fatto le valigie per Roma solo per salire al vertice dell’Arma: Luciano Gottardo e Gianfrancesco Siazzu sono entrambi diventati comandanti  dell’Arma;  Giorgio Piccirillo, Carlo Gualdi e Antonio Girone hanno lasciato Milano per diventare vicecomandanti della Benemerita. Continua a leggere

Sanremo, Cc decapitano banda di criminali Manette per il boss e 6 spacciatori di eroina

IN CARCERE DOPO LA MORTE DI UN UOMO PER OVERDOSE

Il capitano Geradina Corona (foto Sanremonews)

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7 persone arrestate. I carabinieri della Compagnia Carabinieri di Sanremo nelle ultime ore hanno dato un duro colpo ad una banda di criminali che stava per colpire ancora. L’operazione,  denominata “Golden White”, ha dapprima portato all’arresto di  due cittadini extra-comunitari per traffico, detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope, poi sono scattate le manette per altre cinque persone.

Il capitano Gerardina Corona, Comandante della Compagnia carabinieri di Sanremo

Gli investigatori – nella complessa indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica D.ssa Maria Paola Marrali – sono partiti dal ritrovamento del corpo senza vita di un uomo, Rene Albanese, stroncato da una dose di eroina nell’aprile scorso. Gli uomini del capitano Gerardina Corona, poi, sono riusciti a ricostruire l’intricato puzzle, grazie a pedinamenti, appostamenti ed attività di natura tecnica, permettendo così di appurare l’esistenza di una organizzazione che riforniva di eroina decine e decine di consumatori e tossicodipendenti di Sanremo e di tutta la Riviera di Ponente. A capo dell’organizzazione il tunisino Abderahmane BEN OTHMANE  che, quotidianamente, agiva con la complicità di altri connazionali che erano gli spacciatori su strada. Ma era Ben Othmane ad occuparsi del rifornimento dello stupefacente (di qualità purissima vicina al 90% di purezza) con frequenti viaggi nell’hinterland napoletano.

Grazie ad una ulteriore perquisizione eseguita in un’abitazione sono riusciti così ad arrestare in flagranza di reato altri 5 fiancheggiatori finiti in manette per la detenzione in concorso di circa 30 grammi di eroina già confezionata e destinata allo smercio al dettaglio. Si tratta di 5 tunisini.

Per Ben Othmane,  Abderahmane e Youssef Kablouti si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Valle Armea, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Gli altri 5 cittadini extra-comunitari sono invece stati condotti presso il Tribunale di Sanremo per il giudizio direttissimo; richiesti termini a difesa, il Giudice ha disposto il rinvio dell’udienza e per tutti la custodia cautelare in carcere.

LOTTA ALLA CRIMINALITA’ IN TUTTA LA PROVINCIA DOPO L’INSEDIAMENTO DEL COLONNELLO ZARBANO

Il colonnello Luciano Zarbano, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Imperia

Nelle stesse ore i carabinieri del Comando Provinciale di Imperia hanno messo in atto una operazione a vasto raggio. Nel mirino: prostituzione, truffe agli anziani, vendita di marchi contraffatti, guida in stato di ebbrezza. L’operazione, voluta e coordinata dal colonnello Luciano Zarbano, Comandante Provinciale di Imperia, ha consentito l’identificazione di più di 300 persone, dislocando sul territorio oltre 45 posti di controllo. Molte le persone arrestate. Sotto controllo i luoghi frequentati dai giovani e quelli in cui generalmente vengono utilizzati dalle prostitute.
Un giro di vite che il neo Comandante Provinciale ha voluto dopo pochi giorni dal suo arrivo ad Imperia. E’ la prima volta, dopo 25 anni, che i vari comandi della zona agiscono contemporaneamente nella lotta alla criminalità. E i risultati sono arrivati da tutti i Comandi dipendenti dall’Ufficiale dislocati su un territorio difficile ed insidioso come l’Imperiese

Per un mattarello, smantellato giro di droga CC Sanremo sequestrano un kg di eroina

Il capitano Gerardina Corona e i suoi carabinieri mostrano la droga sequestrata

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LA DROGA SERVIVA PER LE FESTE DI CAPODANNO DELLA RIVIERA LIGURE DUE ARRESTATE IN POSA PER LE FOTO SEGNALETICHE, RIDENDO – DECAPITATO TRAFFICO DI STUPEFACENTI TRA MILANO E SANREMO

Quando si dice l’intuito degli investigatori. È così che i carabinieri di Sanremo sono riusciti a smantellare una organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti, partendo da un mattarello. Sì, un mattarello. Era stato  lasciato sul sedile di una Jaguar verde, parcheggiata a due passi dal centro… Alle domande dei carabinieri il conducente dell’auto si é stranamente agitato, ha cominciato a balbettare… Continua a leggere