Arancia Meccanica sulle prostitute di Piacenza I carabinieri arrestano due stupratori seriali

Si faceva adescare, ma quando arrivavano in una zona isolata saltava fuori il complice e cominciavano le violenze. I carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza hanno arrestato due uomini che da tempo violentavano e seviziavano le prostitute della zona. Ore da incubo, una violenza da Arancia Meccanica per le squillo che erano sottoposte ad ogni tipo di umilazione. Le donne, extracomunitarie, spesso senza permesso di soggiorno, hanno cercato aiuto dai carabinieri del capoluogo emiliano che le hanno assistite, le hanno confortate e le hanno convinte a presentare denuncia. La delicatissima attività degli investigatori ha fatto sì che si potesse organizzare una trappola per i due criminali che ora sono stati arrestati. Continua a leggere

Tenta per tre volte di strangolare la moglie Dopo l’arresto cerca di suicidarsi in cella

Un pensionato di 59 anni di origini sarde che aveva tentato per tre volte di strangolare la moglie e per questo era stato arrestato e portato in carcere, ha cercato di impiccarsi nella cella in cui era detenuto, nel carcere di Marassi a Genova. L’uomo era stato tratto in arresto dai carabinieri della compagnia San Martino a Ronco Scrivia, nell’entroterra genovese, con l’accusa di tentato omicidio. A salvare la donna era stato l’intervento del figlio. Il pensionato – stando alle prime informazioni – sarebbe stato trovato privo di sensi nella cella in cui era detenuto. Aveva tentato di impiccarsi. A dare l’allarme sono stati i suoi compagni. L’uomo è stato trasportato in ospedale in codice rosso. Le sue condizioni sono molto serie.

Litiga con il convivente e lo accoltella a morte Forlì, donna 43enne arrestata dalla polizia

Una lite banale, tra due persone che hanno scelto di convivere solo per dividere le spese. Una lite di soldi o forse sulla proprietà di alcuni piccoli oggetti. E’ stato un attimo, poi il raptus. Siamo a Bagnacavallo, nel Ravennate. Patrizia Pisella, 43 anni, ha colpito mortalmente con dei fendenti il convivente, Paolo Nerini di 51 anni. Ora è carcere a Forlì, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. E’ accusata di omicidio. Tutto è iniziato a tarda sera nella centralissima via Farini,nella casa di proprietà dell’uomo. La lite, una di quelle che secondo i vicini andavano avanti da un po’ di tempo, è sfociata nel dramma: prima un coccio di vetro di un quadro caduto durante la colluttazione, poi anche un coltello. Nerini è stato colpito all’addome e al collo.
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Maniaco del gioco massacrava la fidanzata Arrestato dai carabinieri 30enne reggiano

Calci, pugni, minacce e violenze. I carabinieri di Novellara (Reggio Emilia) hanno messo fine all’incubo di una 26enne del luogo che da tempo viveva una relazione burrascosa con il compagno, di 30 anni. Sono stati i genitori della ragazza, anche loro minacciati di morte per chiedere denaro per soddisfare il vizio del gioco, a denunciare il fatto ai carabinieri. Nei suoi attacchi d’ira la violenza dell’uomo non aveva risparmiato nemmeno il cane della compagna. Adesso è in carcere accusato estorsione, maltrattamenti in famiglia e ad animali.

Rapinano una farmacia e poi fuggono in taxi Arrestati a Roma due criminali “aristocratici”

Una rapina in farmacia e poi in fuga a bordo di un taxi. E’ accaduto a Roma dove due banditi con pistola in pugno e i volti travisati da sciarpe e cappelli da baseball hanno cercato di sfuggire alla polizia con questo inconsueto stratagemma. Ma gli agenti sono riusciti ad arrestarli ugualmente. Continua a leggere

Far-west in un bar del lungomare di Sanremo I carabinieri hanno arrestato chi ha sparato

Andrea De Iaco, l’uomo arrestato dai carabinieri della Compagnia di Sanremo

Aveva tentato di uccidere una persona in un bar sul lungomare di Sanremo. Poi era fuggito con un complice. Una sparatoria in mezzo alla gente che stava godendosi una tranquilla giornata di luglio. Ma su quella scena da far-west i carabinieri di Sanremo hanno voluto fare a tutti i costi chiarezza e  hanno arrestato il responsabile.

Tentato omicidio, porto illegale di armi. I fatti: quest’estate seduto tranquillamente ad un tavolino del bar ristorante Decò c’era un 44enne residente nel Milanese. Due uomini con il volto coperto dai caschi sono arrivati all’improvviso e hanno cominciato a colpire la vittima con il calcio della pistola. Vari colpi al viso e poi, uno dei due, ha fatto fuoco. Due colpi sparati che, però, non hanno centrato il bersaglio. Poi la fuga.
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Lasciato dalla moglie si accanisce sul figlio Per l’omicidio del bimbo 30 anni di carcere

E’ stato condannato a 30 anni di reclusione Giampiero Mele, l’uomo che il 30 giugno del 2010 uccise il figlioletto Stefano di appena due anni prima mediante strangolamento e poi con un taglierino. Il fatto accadde a Torre San Giovanni, una località di Marina di Ugento, in provincia di Lecce. La sentenza è stata emessa nell’ambito del rito abbreviato, chiesto dallo stesso imputato, dal giudice per le udienze preliminari del tribunale del capoluogo salentino, Carlo Cazzella.
Secondo il giudice l’uomo al momento dell’omicidio, avvenuto nella sua abitazione estiva, era capace di intendere e di volere, anzi avrebbe agito lucidamente e coscientemente. Mele, che tentò il suicidio dopo aver ucciso il figlio, non riuscendoci, stando alla sentenza avrebbe premeditato l’omicidio. La sua compagna e madre del bambino, Alessandra, quell’estate aveva deciso di lasciarlo: questo avrebbe scatenato il folle gesto.

Minaccia il padre con l’accetta per avere soldi Poi uccide dieci conigli per terrorizzarlo

Ha minacciato il padre con un’accetta nel tentativo di estorcergli del denaro. L’ennesima somma per comperare, probabilmente, ancora della droga. E’ finito in manette un 45enne di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, già con precedenti per maltrattamenti nei confronti dei propri genitori e tossicodipendente. I carabinieri della Stazione di Samarate, in collaborazione con quelli di Lonate, sono intervenuti su richiesta di alcuni vicini di casa. Stando a una prima ricostruzione, il 45enne, di fronte al rifiuto del padre, avrebbe perso la testa e iniziato a inveirgli contro. Ha preso di mira il mobilio di casa, i soprammobili e una porta, ma anche i conigli che il padre teneva in giardino. Ne ha uccisi una decina.

Il padre, di fronto alla perdita di controllo del figlio, è fuggito in strada a cercare aiuto. Ancora inseguito da figlio che lo ha spintonato e fatto cadere a terra. I militari intervenuti hanno bloccato e disarmato l’uomo e lo hanno accompagnato in caserma a Samarate. Il pm di turno ne ha disposto l’arresto per i reati di tentata estorsione, minacce, danneggiamento ed uccisione di animale. Successivamente è stato condotto nel carcere di Busto Arsizio. Nel frattempo il padre, condotto all’ospedale di Busto Arsizio, è stato visitato e giudicato guaribile in 5 giorni.

Anziana soffocata a Torino, è stato un vicino Una questione di soldi il movente del delitto

E’ durato poche ore il mistero sulla morte di Anna Cappilli, la pensionata di 81 anni trovata morta in casa, a Torino, soffocata con un fazzoletto. A ucciderla è stato l’uomo della porta accanto, Angelo Mormina, 45 anni, il vicino con il quale l’anziana aveva avuto discussioni sulla riscossione degli affitti e delle quote condominiali.
L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri e ha confessato davanti al pm Livia Locci. Mormina – hanno accertato gli investigatori – non pagava la sua quota da diversi mesi e aveva avuto contrasti con la vicina di casa, che da 30 anni, a titolo volontario, raccoglieva le somme da versare mensilmente al proprietario e amministratore del condominio. Continua a leggere

Chiede i soldi alla madre, lei glieli rifiuta Giovane incendia l’auto e fa esplodere la casa

 Ha minacciato la madre per avere il denaro necessario per comprare la droga. Davanti al suo rifiuto, ha incendiato l’autovettura parcheggiata nel garage, provocando un’esplosione che ha scaraventato la serranda a diversi metri di distanza. Eugenio Vatrella, 33 anni, disoccupato di Gasperina e già noto alle forze dell’ordine è finito in manette con l’accusa di tentata estorsione nei confronti della madre, incendio doloso aggravato, danneggiamento di cose sottoposte a sequestro e minaccia.

L’autovettura date alle fiamme, tra l’altro, era sotto sequestro dal momento che il giovane era stato fermato qualche giorno prima e gli era stata contestata la guida sotto l’effetto degli stupefacenti. Secondo quanto evidenziato dai Carabinieri della stazione di Gasperina, che hanno arrestato il giovane, a lanciare l’allarme è stata proprio la madre, disperata davanti all’ennesima richiesta di denaro. Continua a leggere