Uccisa e lasciata su una panchina di Milano Ma l’assassino di Pasqualina è ancora libero

L'identikit dell'assassino

Era il 7 maggio del 2009. Su una panchina di Milano  fu trovata una donna, stesa, senza vita, uccisa da una coltellata. Pasqualina Labarbuta, 37 anni, è stata assassinata e il colpevole è ancora libero. A nulla è servito il coltello di 9 centimetri trovato poco distante con le impronte digitali. A nulla è servito il Dna isolato sul manico dell’arma. Ma la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Milano non ha abbandonato le indagini. Dopo due anni e mezzo si cerca ancora un uomo di 35 anni circa, alto un metro e settanta. Una testimone ha raccontato particolari preziosi per tracciare l’identikit, ma nessuno sembra avere riconosciuto in quel disegno l’assassino.

La descrizione somatica dell’uomo coinciderebbe con gli esami del Dna che hanno evidenziato alcune caratteristiche: chi ha ucciso potrebbe avere origini sarde, proprio perché il ceppo cromosomico della popolazione dell’isola  ha caratteristiche specifiche tipiche di quella zona. Ma c’è di più: anche l’età approssimativa, fissata dagli esperti della Scientifica, coinciderebbe con la descrizione fatta dalla testimone.

Ma perché Pasqualina Labarbuta è stata uccisa? Qual è stato il movente? Forse una rapina finita male.  Sembra praticamente escluso che si tratti di un delitto passionale. Ma l’omicida è ancora libero.

Enrico Fedocci

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