Roma, uomo trovato morto carbonizzato Ucciso a colpi di pistola e dato alle fiamme

Giustiziato con quattro colpi di pistola e poi bruciato. E’ morto così l’uomo ritrovato carbonizzato in una buca in aperta campagna nella zona del Divino Amore. L’ autopsia ha chiarito almeno la modalità deldelitto: quattro colpi di pistola per finire l’uomo poi il fuoco per cancellare ogni possibile traccia.
Dall’esame autoptico è emerso anche che si tratterebbe di un uomo di carnagione chiara e questo potrebbe far tramontare l’ipotesi che il cadavere poteva essere in qualche modo collegato con la rapina di Torpignattara nella quale morirono un cittadino cinese e la figlia di 9 mesi.
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Fugge di casa, 13 enne costretta a prostituirsi La piccola salvata dai carabinieri di Gallarate

L’hanno ritrovata in viale Padova a Milano dopo 4 giorni di assenza da casa. Ma le indagini dei carabinieri di Gallarate hanno evidenziato che non era fuggita, era stata portata dal suo fidanzato di 25 anni in un appartamento in cui veniva fatta prostituire. Il padre ha denunciato la scomparsa ed è partita subito l’indagine.

E’ la storia di una ragazzina di 13 anni, innamorata del suo ragazzo e venduta al mercato del sesso. La giovane di origini kosovare, nata in Italia e residente a Gallarate, non immaginava che la sua fuga d’amore si trasformasse in un incubo. Già da giorni era costretta dal proprietario dell’appartamento, un transessuale italiano, ad avere rapporti con i clienti che le venivano procurati.

L’indagine dei carabinieri della Compagnia di Gallarate, coordinati dal capitano Michele La Stella è stata veloce ed approfondita: interrogate le amiche, i militari sono riusciti a trovare il numero telefonico del fidanzato della ragazza. Dopo poche ore i carabinieri lo hanno fermato in piazza Fontana a Milano. Il giovane, un romeno, ha subito negato di conoscere la 13 enne, ma, incalzato dalle domande, ha confessato dove si trovava l’adolescente. Lì la ragazzina è stata trovata dagli investigatori. Arrestate due persone, il fidanzato e il transessuale, per sfruttamento della prostituzione minorile e circonvenzione di incapace. La giovane aveva avuto già diversi rapporti sessuali a pagamento. L’indagine, quindi, non è finita: i carabinieri sono sulle tracce dei clienti.
Enrico Fedocci

Uccise il suo rivale con sei coltellate al petto Dopo quindici anni confessa il delitto

L’omicidio di Maurizio Iorio, bellariese allora 38enne ucciso con sei coltellate al petto il 20 marzo del 1997, sembrava uno di quei delitti da mandare in archivio come insoluti. A quasi quindici anni di distanza dalla morte dell’uomo, il colpevole sulle cui tracce si è mossa la Squadra Mobile di Rimini, ha confessato e ora si trova in carcere, a Ferrara dove stava già scontando una pena comminata fino al 2018 per altri reati.
L’autore del delitto – sui cui si era puntata l’attenzione degli inquirenti anche grazie alle nuove tecnologie di ricerca, acquisizione, analisi ed elaborazione delle tracce di reato – è un nomade di origine bosniaca, di 37 anni, Zoran Ahmetovic, 22enne all’epoca dei fatti. L’uomo, indagato formalmente dall’autorità giudiziaria riminese – si legge in una nota della Questura romagnola – si è assunto, ieri, ogni responsabilità per l’omicidio di Massimo Iorio. La confessione, resa nel pomeriggio di ieri, «veniva confermata nei minimi particolari – si legge ancora – nella tarda serata di presso la Casa circondariale di Ferrara in sede di formale interrogatorio condotto dal sostituto procuratore, Paolo Gengarelli, titolare dell’indagine ed alla presenza degli investigatori e dal proprio difensore di fiducia».

Uccidono un bambino per una dose di eroina Arrestati i due pirati della strada di Torino

Alessandro Sgrò, il bimbo di 7 anni ucciso nell'incidente

Hanno travolto un’auto con a bordo una famiglia. Hanno ucciso un bambino di 7 anni, ferito gravemente il padre e la madre, ma sono fuggiti per andare a comprare una dose di eroina da uno spacciatore. Sono stati arrestati i due giovani che a Torino, il 3 dicembre scorso, hanno ucciso il piccolo Alessandro Sgrò. Pensavano di averla fatta franca, invece i vigili urbani torinesi in questo mese e mezzo non hanno mollato un attimo e, sulla base delle scarse testimonianze che avevano, sono riusciti a dare un nome agli assassini: Alessandro Cadeddu, 34 anni e Francesco Grauso, 26, entrambi di Aosta, dopo l’incidente non hanno esitato un attimo e sono andati da uno spacciatore che li attendeva per acquistare la dose di eroina. Continua a leggere

Fermato per l’omicidio del vigile mentre fuggiva, ora si indaga per capire il movente

Il nomade fermato per l'omicidio di Nicolò Savarino

Quando lo hanno fermato stava tentando di attraversare il confine che divide Ungheria e Serbia. Ma la sua fuga sarebbe continuata fino al Sud America. Goico Ivanovich,  tedesco di origine slava, l’uomo che ha ucciso a Milano il vigile Urbano Nicolò Savarino pensava di avercela fatta, ma le autorità italiane sono riuscite a bruciarlo sul tempo, emettendo un mandato di cattura internazionale che, alla fine, ha interrotto la sua fuga.
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Vigile ucciso a Milano durante un controllo Qual è stato il motivo di tanta violenza?

La bicicletta dell'agente di polizia ucciso

Un normale controllo a fine servizio. Niccolò Savarino era in compagnia del suo collega, quando un’auto, una Bmw X5 lo ha travolto. I due agenti della polizia locale volevano idendificare che era alla guida del Suv dopo che il mezzo aveva urtato in maniera non grave il proprietario di un camper. L’auto si è allontanata.

Ha cominciato a girare in tondo, sempre più velocemente, sgommando. L’agente si è messo di traverso a bordo della sua bicicletta per impedire alla Bmw di passare dall’unico cancello disponibile. A quel punto la follia: a folle velocità il suv ha travolto il poliziotto scaraventandolo 100 metri più in là sull’asfalto.
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Causano un incidente poi feriscono una bimba e tentano di dare fuoco a una donna poliziotto

Hanno aggredito e picchiato tre persone, tra cui una bimba di sei anni, poi hanno tentato di dare fuoco ad una donna poliziotto intervenuta per calmare gli animi. Siamo a Torino, in corso Francia.  E’ così che un normale tamponamento si è trasformato in un quarto d’ora di follia.
Protagonisti due fidanzati che dopo avere causato un incidente si sono scagliati sul proprietario dell’auto tamponata e poi su altri passanti che hanno cercato di aiutare il malcapitato.
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Vigevano, ucciso in mezzo a 500 persone Panico in un pub per un regolamento di conti

Ucciso con un colpo di pistola a bruciapelo, davanti a centinaia di persone, mentre era in un disco-pub di Vigevano. E’ morto così Edmond Shtyefni un albanese di 32 anni da qualche anno in Italia.
Probabilmente un regolamento di conti, ma – ciò che stanno valutando i carabinieri – è il motivo di un omicidio così plateale, in presenza di tanti testimoni, visto che era sufficiente aspettare l’uomo fuori dalla discoteca che è in una zona isolata, proprio a pochi metri dal fiume Ticino. Invece i sicari hanno colpito davanti alla gente che poi è fuggita terrorizzata utilizzando le uscite di sicurezza .
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Ammazzato mentre festeggiava il Capodanno In Piemonte è caccia al romeno assassino

Un uomo è morto la notte scorsa dopo essere stato accoltellato durante una lite scoppiata nel corso dei festeggiamenti di Capodanno. E’ successo a Grugliasco (Torino) alle 4 del mattino davanti a un ristorante cinese. La vittima è un romeno di 27 anni, L.R., in Italia senza fissa dimora, colpito al collo da un’arma da taglio. I carabinieri della compagnia di Rivoli sono arrivati sul posto nel giro di pochi minuti ma non hanno trovato l’aggressore, che si era gia’ dileguato.
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