di Enrico Fedocci
La brutta storia dei gemellini Elena e Diego, uccisi dal padre il 27 giugno a Margno, Lecco, mi gira nella testa da quando ho visto passare le loro bare portate fuori dalla casa del delitto per essere caricate su un furgone e messe a disposizione del medico legale. Mentre passavano le due casse pensavo: “Loro sono lì dentro”. Un momento di smarrimento da cronista ormai stanco di tanto dolore. Continua a leggere
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Controlli di polizia, sbagliato vietare le riprese ai cittadini. Cautela per la pubblicazione sui social
LA NUOVA MODA DI FARSI FERMARE AI POSTI DI CONTROLLO, RIFIUTARE I DOCUMENTI E PUBBLICARE I VIDEO ONLINE. IL CHIARIMENTO DELL’ESPERTO RUBEN RAZZANTE: “SEMPRE DALLA PARTE DELLE FORZE DELL’ORDINE, MA ATTENZIONE AGLI ABUSI”
di Enrico Fedocci
Negli ultimi tempi si trovano online video che mostrano alcuni provocatori che si fanno fermare ai posti di controllo delle forze dell’ordine, in questo periodo intensificati per via della emergenza Covid19, chiedendo di essere multati. Durante l’accertamento questi “cittadini” mettono in atto atteggiamenti di pura e semplice sfida all’autorità. Sollecitano la sanzione, ma, al momento di essere identificati, non vogliono fornire le generalità, ed invitano gli operatori di polizia ad identificarsi come se non fosse sufficiente l’uniforme o l’auto con lampeggianti e colori d’istituto. Continua a leggere
La brigatista rossa inneggia alla lotta armata su Facebook, pugni chiusi e centinaia di condivisioni. Interviene la Digos, ora chiamate anche uno psicanalista
di Enrico Fedocci
Il 28 marzo scorso sulla sua pagina Facebook la brigatista rossa Barbara avevo condiviso un post in cui pubblicava la foto della tomba di Riccardo Dura e scriveva “fiori freschi e memoria viva”. Riccardo Dura è un brigatista morto, ucciso assieme a tre complici, durante un’incursione dei carabinieri nel covo via Fracchia a Genova il 28 marzo 1980. Sotto al post decine di pugni chiusi di nostalgici delle Brigate Rosse. È intervenuta la Digos e il profilo è stato oscurato da Facebook. Continua a leggere
Condannata per il piccolo Tommy in “permesso premio”? È giusto (e umano!) indignarsi per la decisione del giudice di sorveglianza.
La foto del ragazzo bendato? Uno scimmiottamento dell’immagine di Riina sotto al Generale Dalla Chiesa
di Enrico Fedocci
Quella foto del ragazzo accusato di complicità nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega con gli occhi bendati mostra una bruttissima scena. Questo è fuor di dubbio ed è giusto condannare quell’immagine per quel che rappresenta – ovvero un uomo privato della libertà, addirittura ammanettato e bendato – ed è oltremodo doveroso condannare anche chi ha scattato questa foto. Chi ha immortalato quel momento avrebbe dovuto intervenire impedendo che il giovane restasse con gli occhi coperti, impedendogli di vedere.
Mi sono domandato che cosa possa avere spinto l’autore della foto a diffonderla. Si aspettava un “bravo”?
Era chiaramente un autogol: facilissimo arrivare all’individuazione di colui che ha coperto gli occhi del fermato e di colui che ha fotografato.
Ci ho pensato bene perché mi sembrava un gesto assurdo, al limite dell’autolesionismo.
Poi l’illuminazione: quella foto mi ha ricordato quella di Totò Riina sotto il ritratto del Generale Dalla Chiesa, pochi minuti dopo l’arresto nel 1993.
Guarda caso, anche nell’istantanea dell’americano bendato e ammanettato c’è – proprio sopra di lui – incorniciato, il carabiniere più famoso d’Italia.
Peraltro, la foto del Generale è la stessa del 1993 con Riina, Continua a leggere
Scuole medie, ero un asino e i prof mi volevano alle Professionali, ma il Liceo Classico e mia madre mi hanno salvato
CARI GENITORI, NON SEMPRE I CONSIGLI DEGLI INSEGNANTI SONO GIUSTI. SULLA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE, FATE COME MIA MADRE: ABBIATE FIDUCIA NEI VOSTRI FIGLI E INVESTITE SU DI LORO. GLI CAMBIERETE LA VITA –
di Enrico Fedocci
L’altro giorno ci pensavo: premesso che sono sempre stato uno studente pessimo, spesso coerente nel mio essere asino – dalle elementari al liceo – ciò di cui devo ringraziare i miei genitori, in particolar modo mia madre, è di avermi portato a superare la Maturità. Peraltro la Maturità di una scuola eccellente. Per la laurea me la sono vista da solo, con esiti altalenanti, ma comunque positivi. Continua a leggere
Stefania legata mani e piedi prima di essere bruciata? Si cercano fascette o resti di corda
di Enrico Fedocci
La posizione in cui è stato trovato il corpo carbonizzato è compatibile con quella di una persona legata, probabilmente mani e piedi. Appoggiata a terra su un fianco, quasi rannicchiata. Continua a leggere
Carbonizzata Erbusco, ecco come Chiara Alessandri vuole evitare l’ergastolo
NEGANDO DI AVERE DATO FUOCO AL CORPO NEGA L’OMICIDIO. LA DISPERATA STRATEGIA DIFENSIVA DELL’IMPUTATA.
La relazione medico legale sull’autopsia di Stefania Crotti ancora non è stata completata e solo nei prossimi giorni sarà consegnata al magistrato. Ma, come è emerso subito durante l’esame autoptico, l’ipotesi che la 42enne di Gorlago, Bergamo, fosse ancora viva quando è stata abbandonata a Erbusco, Brescia, è molto probabile. Continua a leggere
Cesare Battisti trattato come un trofeo di caccia Ma anche i colpevoli devono essere rispettati
La lettera dell’infermiere del 118 al papà di Camilla. Un modo per esorcizzare il dolore
di Enrico Fedocci
Non posso fare a meno di scrivere qualche riga dopo aver letto la toccante lettera di Alessandro, l’infermiere di Torino che dalla centrale del 118 guidò nel tentativo di rianimazione, in attesa che arrivasse l’elicottero, il papà di Camilla, la bimba rimasta uccisa dopo un forte impatto con una barriera frangivento. Il servizio per l’edizione del Tg su quella bimba lo feci io quel giorno.