DOPO I NOSTRI ARTICOLI, L’INTERVENTO DEL COMUNE CHE ALL’INDOMANI DELLA PUBBLICAZIONE DEI SERVIZI AVEVA CHIESTO SCUSA AI MILANESI E AI FAMILIARI DEL GENERALE CON UN COMUNICATO STAMPA
di Enrico Fedocci
Un cartello con le indicazioni di inizio attività e una previsione di chiusura dei lavori per il 30 settembre di quest’anno. Dopo la duplice denuncia di Cronaca Criminale/Tgcom24 il Comune di Milano ha deciso di intervenire mettendo a posto l’area dedicata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nel novembre scorso avevamo segnalato che il monumento di piazza Diaz a Milano era in uno stato di degrado totale, nascosto dai parcheggi di moto e motorini, non curato, insomma, dimenticato.
La figlia del generale, Rita, da noi intervistata, si era detta dispiaciuta per lo stato di abbandono della lapide, affidandoci il suo appello al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, affinchè intervenisse.
Circa due mesi dopo la nostra denuncia, con ordinanza del 21 gennaio del 2015, l’assessorato ai lavori pubblici ha affidato l’appalto ad una ditta ed ora sono cominciati i lavori per rendere l’area più vivibile ed accogliente. Sarà posizionato un faro di illuminazione in modo tale che la lapide sia finalmente visibile, saranno spostati i parcheggi dei motorini.
Insomma, il problema è stato affrontato e risolto come si conviene ad una amministrazione che ha il dovere di ricordare uomini illustri come il generale Dalla Chiesa, carabiniere esemplare, capace, regista della sconfitta del terrorismo delle Brigate Rosse che per anni ha tenuto ostaggio l’Italia.
L’ufficiale fu poi ucciso a Palermo assieme alla seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, durante un agguato deciso dal vertice di Cosa Nostra, 100 giorni dopo essere arrivato nel capoluogo siciliano per combattere la Mafia.
Nonostante lo sdegno della cittadinanza alla notizia della lapide dimenticata, qualcuno si ostina a parcheggiare lì davanti: non solo motorini, ma addirittura le auto, come mostra una delle foto della gallery. Perché gli incaricati del Comune di Milano mettano dei dissuasori che impediscano il parcheggio – ci auguriamo – è solo questione di tempo.
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