Roma, in manette lo spacciatore “Er Macina” Lui ai carabinieri: “Sono pazzo, uscirò presto”

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina e della Stazione Roma Tor Tre Teste hanno arrestato P.I., 35enne romano, con precedenti, noto negli ambienti malavitosi del “Quarticciolo” di Roma con il soprannome di “Er Macina”. Giovane ma molto intraprendente, l’uomo vanta un percorso criminale di tutto rispetto, cominciato fin da quando era minorenne e pieno di precedenti per i reati più disparati: violenza, resistenza, lesioni personali, ricettazione, rapina, estorsione ma, soprattutto, denunce ed arresti nel campo degli stupefacenti.

“Er Macina”, questo il soprannome che campeggia anche sul suo profilo facebook, fu arrestato nel 2003 con l’accusa di aver partecipato ad un sodalizio criminoso dedito al traffico di sostanza di stupefacente nel quartiere Prenestino; stessa accusa, con un nuovo arresto, nel 2008, sempre con riferimento alla distribuzione della cocaina tra le vie del “suo” quartiere, il Quarticciolo. Fermato già nel 92 per una violenza, denunciato nel 98 per falso e ricettazione e nel 2004 per una rapina, arrestato nel 2010 per estorsione e numerose volte per evasione dagli arresti domiciliari, l’uomo era diventato oggetto di particolare attenzione da parte dei militari soprattutto per il suo atteggiamento violento e la sua sfrontatezza nel traffico degli stupefacenti. Continua a leggere

Donna violentata dall’ex riesce a salvarsi Marocchino arrestato dai Cc di Vimercate

BERNAREGGIO (MB), LA VIOLENZA E’ AVVENUTA A POCHI METRI DAL LUOGO IN CUI SABATO E’ STATA UCCISA LA 47ENNE ANTONIA STANGHELLINI

Mohammed Cheurgui, l’uomo arrestato dai carabinieri di Vimercate

L’ha aspettata fuori dal garage, poi, l’ha bloccata ed è montato a bordo della sua auto, costringendola – puntandole un coltello alla gola – a seguirla in una zona di campagna. Lì l’ha violentata e e poi portata a casa sua dove ha abusato ancora di lei. E’ accaduto a Bernareggio dove un marocchino 51enne non si rasseganava alla fine della sua storia con l’ex convinvente da cui aveva avuto un figlio. L’episodio si è verificato a poche decine di metri da dove sabato scorso un’altra donna, Antonia Stanghellini, è stata uccisa dall’ex coniuge dopo anni di vessazioni.

Dopo ore di terrore la vittima, una 40enne sudamericana, è riuscita a convincere l’uomo a lasciarla andare senza ucciderla. A questo punto la donna ha avvisato i carabinieri della Compagnia di Vimercate, coordinati dal capitano Marco D’Aleo che l’hanno soccorsa e aiutata a ricostruire i fatti. Pochi minuti dopo, grazie ad un minuzioso lavoro di ricerca, i militari sono riusciti a localizzare l’uomo che ancora vagava attorno a casa dell’ex convivente. Il coltello era stato buttato in un cestino, ma gli investigatori sono riusciti a ritrovarlo.

Dal racconto della donna è emerso che lo stupro è stato ripetuto anche a casa. Una notte da incubo per la 40enne che è riuscita a salvarsi solo perché ha fatto capire al marocchino che se l’avesse uccisa avrebbe reso il figlio di 7 anni che i due hanno, orfano.

Mohammed Chergui, operaio disoccupato, residente a Cornate D’Adda con alcuni Continua a leggere

Sms, botte, intimidazioni e bombe alla ex Stalker romano arrestato dai carabinieri

E’ stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Tor Bella Monaca uno stalker romano  di 28 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, che dal mese di febbraio dello scorso anno e fino a pochi giorni fa ha messo a segno un’infinità di atti intimidatori, vessazioni e veri e propri attentati nei confronti della sua ex. L’uomo prendeva di mira anche il  fratello, la madre, il padre e una zia della ragazza.

I Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca, dopo aver raccolto le innumerevoli denunce della giovane e dei suoi familiari ed aver eseguito le indagini, hanno richiesto ed ottenuto dall’Autorità Giudiziaria l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del pericoloso “spasimante”. Continua a leggere

Minacciano barista con coccio di bottiglia Arrestato un marocchino, caccia ai complici

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un 27enne di origini marocchine che, con altri 3 complici tuttora ricercati, ha tentato una rapina in un Bar di Via Ostiense. L’episodio è accaduto di notte quando intorno all’una un gruppo di 4 persone, tra cui l’arrestato, già conosciuto alle forze dell’ordine, ha fatto irruzione all’interno del locale pubblico. Il 27enne, una volta entrato, ha impugnato una bottiglia esposta e rompendola ha ricavato il coccio di vetro con cui ha minacciato il gestore, un iracheno di 23 anni residente a Roma, costringendolo a consegnare l’incasso, mentre i complici immobilizzavano gli altri dipendenti.

La vittima, però, con una mossa fulminea è riuscito a disarmare il rapinatore che dopo una colluttazione è riuscito a fuggire insieme agli altri 3 complici, tentando prima di sradicare il registratore di cassa. I Carabinieri, allertati da una chiamata al 112, sono subito intervenuti e, dopo aver acquisito le testimonianze dei presenti, hanno fatto scattare le ricerche. Durante una battuta in zona, i militari dell’Arma hanno rintracciato il 27enne, visibilmente ferito, e lo hanno bloccato, arrestato e soccorso.

Dopo essere stato medicato presso l’ospedale “Fatebenefratelli” per vari traumi guaribili in 14 giorni, l’arrestato è stato accompagnato in caserma in attesa di essere processato con il rito per direttissima in cui dovrà rispondere per il reato di tentata rapina aggravata in concorso. Sono in corso le indagini dei Carabinieri mirate alla cattura degli altri tre rapinatori.

Un latitante arrestato dai Cc di Mondragone Boss della Camorra era diretto all’estero

TROVATO IL BUNKER IN CUI IL PERICOLOSO CRIMINALE SI NASCONDEVA

GUARDA LE FOTO DEL BUNKER SCOPERTO DAI CARABINIERI DI MONDRAGONE

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Il latitante Alessandro Sbordone dopo l’arresto

Lo hanno catturato mentre stava per prendere il treno. Colpo grosso dei carabinieri della Compagnia di Mondragone che hanno catturato un pericolosissimo latitante: Alessandro Sbordone,  originario di Formia, attuale reggente del clan Fragnoli-Gagliardi-Pagliuca  era a Formia, da dove si stava per dirigere al Nord Italia per poi proseguire, probabilmente,  la latitanza all’estero.  Gli uomini, coordinati dal capitano Lorenzo Iacobone hanno bloccato Sbordone  mentre si trovava con una donna. Intanto, un complice stava comprando i biglietti del treno diretto a Modena, dove avrebbe preso un altro treno diretto Oltralpe.

Il capo del clan Fragnoli-Gagliardi-Pagliuca è destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, la prima emessa dalla DDA di Napoli per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, la seconda della Procura di Santa Maria Capua Vetere per minacce aggravate, porto di armi ed esplosione in luogo pubblico di colpi d’arma da fuoco.

Il capitano Lorenzo Iacobone, Comandante della Compagnia Carabinieri di Mondragone

Dal 28 giugno 2012, serata della semifinale degli Europei, Italia – Germania, quando furono esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco nei confronti di due pregiudicati agli arresti domiciliari a Mondragone per affermare la gestione da parte del clan Fragnoli-Gagliardi-Pagliuca delle piazze di spaccio di quel centro cittadino, Sbordone si era reso irreperibile. Continua a leggere

Parla Ultimo, l’uomo che arrestò Totò Riina: “Ingroia in politica? Io resto per la strada”

ESCLUSIVA/DA INGROIA ALLA FICTION SU DI LUI, CAPITANO ULTIMO MORDE ANCORA  E RACCONTA A CRONACA CRIMINALE LA SUA VITA RINGRAZIANDO RITA DALLA CHIESA PER LE PAROLE DI ELOGIO
di Enrico Fedocci

Raoul Bova interpreta Capitano Ultimo nel film “L’occhio del falco”

Arrestò Totò Riina il 15 gennaio del 1993. Innovò le tecniche investigative, utilizzando ambientali, cimici e sistemi informatici. Il suo vero nome è Sergio De Caprio ed ora è diventato colonnello. Dopo anni di latitanza di “Totò u’ Curto”, riuscì in un’ impresa quasi impossibile: decapitare il vertice mafioso, ricostruire le dinamiche che portarono Cosa Nostra a dominare nel mondo della malavita organizzata. Un carattere difficile da domare, capitano Ultimo, soprattutto in una struttura – quella dell’Arma – dove la disciplina è al primo posto. Ma lui, genio e sregolatezza nell’indagini, è riuscito – comunque – a conquistare la stima dei vertici, ma soprattutto quella dei semplici carabinieri, quelli impegnati sulla strada, spesso a rischio della vita personale.
Una personalità talmente affascinante da diventare un eroe popolare, amato dalla gente.
Qualche anno fa, in polemica con il generale Sabato Palazzo, allora comandante del Ros, chiese di essere trasferito al Noe, dove ora ricopre il ruolo di vicecomandante. Anche nel nuovo incarico, sue moltissime inchieste degli ultimi tempi sulle ecomafie.
Non ha fatto carriera e se ne vanta: “Quello che per altri è un premio, per me è un disonore – ha sempre detto – la carriera la facciano gli altri. A me piace stare con i miei soldati straccioni”

Noi l’abbiamo intervistato in esclusiva:
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