Fermato per l’omicidio del vigile mentre fuggiva, ora si indaga per capire il movente

Il nomade fermato per l'omicidio di Nicolò Savarino

Quando lo hanno fermato stava tentando di attraversare il confine che divide Ungheria e Serbia. Ma la sua fuga sarebbe continuata fino al Sud America. Goico Ivanovich,  tedesco di origine slava, l’uomo che ha ucciso a Milano il vigile Urbano Nicolò Savarino pensava di avercela fatta, ma le autorità italiane sono riuscite a bruciarlo sul tempo, emettendo un mandato di cattura internazionale che, alla fine, ha interrotto la sua fuga.
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Vigile ucciso a Milano durante un controllo Qual è stato il motivo di tanta violenza?

La bicicletta dell'agente di polizia ucciso

Un normale controllo a fine servizio. Niccolò Savarino era in compagnia del suo collega, quando un’auto, una Bmw X5 lo ha travolto. I due agenti della polizia locale volevano idendificare che era alla guida del Suv dopo che il mezzo aveva urtato in maniera non grave il proprietario di un camper. L’auto si è allontanata.

Ha cominciato a girare in tondo, sempre più velocemente, sgommando. L’agente si è messo di traverso a bordo della sua bicicletta per impedire alla Bmw di passare dall’unico cancello disponibile. A quel punto la follia: a folle velocità il suv ha travolto il poliziotto scaraventandolo 100 metri più in là sull’asfalto.
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Causano un incidente poi feriscono una bimba e tentano di dare fuoco a una donna poliziotto

Hanno aggredito e picchiato tre persone, tra cui una bimba di sei anni, poi hanno tentato di dare fuoco ad una donna poliziotto intervenuta per calmare gli animi. Siamo a Torino, in corso Francia.  E’ così che un normale tamponamento si è trasformato in un quarto d’ora di follia.
Protagonisti due fidanzati che dopo avere causato un incidente si sono scagliati sul proprietario dell’auto tamponata e poi su altri passanti che hanno cercato di aiutare il malcapitato.
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Vigevano, ucciso in mezzo a 500 persone Panico in un pub per un regolamento di conti

Ucciso con un colpo di pistola a bruciapelo, davanti a centinaia di persone, mentre era in un disco-pub di Vigevano. E’ morto così Edmond Shtyefni un albanese di 32 anni da qualche anno in Italia.
Probabilmente un regolamento di conti, ma – ciò che stanno valutando i carabinieri – è il motivo di un omicidio così plateale, in presenza di tanti testimoni, visto che era sufficiente aspettare l’uomo fuori dalla discoteca che è in una zona isolata, proprio a pochi metri dal fiume Ticino. Invece i sicari hanno colpito davanti alla gente che poi è fuggita terrorizzata utilizzando le uscite di sicurezza .
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Ammazzato mentre festeggiava il Capodanno In Piemonte è caccia al romeno assassino

Un uomo è morto la notte scorsa dopo essere stato accoltellato durante una lite scoppiata nel corso dei festeggiamenti di Capodanno. E’ successo a Grugliasco (Torino) alle 4 del mattino davanti a un ristorante cinese. La vittima è un romeno di 27 anni, L.R., in Italia senza fissa dimora, colpito al collo da un’arma da taglio. I carabinieri della compagnia di Rivoli sono arrivati sul posto nel giro di pochi minuti ma non hanno trovato l’aggressore, che si era gia’ dileguato.
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Omicidio Oldani, l’inchiesta è stata archiviata ma suo fratello ora chiede: “Riaprite il caso”

Nella foto Maurizio Oldani, il commercialista ucciso

Picchiato a sangue in mezzo alla strada, a Milano, una notte di giugno di 4 anni fa. Un pestaggio folle e crudele che lo ha ridotto in coma e, dopo due giorni, lo ha portato alla morte su un letto d’ospedale. L’omicidio di Maurizio Oldani, 47 anni, stimato commercialista ed esponente locale del movimento politico “la Margherita”, è ancora oggi un caso irrisolto.
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Rosa e Olindo insieme per le feste di Natale? La coppia criminale chiede un incontro premio

Rosa e Olindo prima dell'arresto

Hanno chiesto di vedersi almeno per  Natale. Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba in cui furono uccisi a colpi di coltello e spranga, il piccolo Youssef di due anni appena, la sua mamma Raffaella e la nonna Paola, assieme alla vicina di casa Valeria Cherubini, vogliono stare insieme per festeggiare uniti la nascita di Gesù. I due, detenuti rispettivamente nel carcere di Bollate e di Opera in provincia di Milano, hanno più volte presentato domanda per essere trasferiti nello stesso istituto.  Ma in mancanza di una decisione in tal senso hanno chiesto di vedersi con più frequenza.
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Venti anni di carcere al sacerdote assassino La sua amante: “Don Giorgio mi ha rovinata”

Di spalle, col cappello, l'amante del prete di Vignola durante una intervista ad Enrico Fedocci

La verità su quel delitto non si è mai saputa. Non si è mai capito perché Don Giorgio Panini, ai tempi parroco di Vignola, una notte si sia alzato e abbia accoltellato l’amico di sempre, Sergio Manfredini, 68 anni, e abbia tentato di uccidere anche la moglie di lui, ma riuscendo solo a ferirla. Fino a quel momento, almeno in apparenza, tutto era perfetto. Il sacerdote del paese era amico di famiglia dell’imprenditore.
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A sei anni i genitori lo facevano prostituire Ora Stefan è tornato a giocare e a sorridere

Una foto di Stefan quando aveva 6 anni

21 aprile del 2005: a Milano un bimbo di sei anni e mezzo viene rapito da un centro per i minori maltrattati.  In tanti probabilmente lo ricorderanno come il piccolo Stefan, un rom che la polizia aveva trovato ad un semaforo con i capelli lunghi acconciati come una femmina e le unghie laccate. Il sospetto era che i genitori lo facessero prostituire.

Dopo il rapimento si scoprì che erano stati il padre e la madre a portarlo via dalle cure degli psicologi. Una fuga durata una settimana, poi il blitz della polizia e la liberazione. Stefan era nella casa di Iulian Curulea, un romeno che ai tempi faceva da portavoce per la comunità rom che viveva al campo di Triboniano.
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La triste storia di Federico, ucciso dal papà mentre era affidato agli assistenti sociali

Federico, ucciso dal papà a San Donato Milanese

Era il 25 febbraio del 2009. Federico doveva incontrare il papà all’interno degli uffici degli assistenti sociali di San Donato Milanese nell’ambito di un incontro protretto. All’improvviso, il padre, un egiziano di 53 anni che aveva già manifestato problemi di scarso equilibrio, approfittando dell’assenza di chi doveva vegliare sul bambino,  ha estratto una pistola e ha ucciso il piccolo con un colpo alla nuca. Poi lo ha accoltellato e con la stessa lama si è tagliato le vene e si è ucciso.
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