“Se l’assassino ha una coscienza si costituisca, altrimenti non sarà mai libero”
Sono parole di Emanuele Canavesi il figlio di Angelo, il benzinaio di Gorla Minore ucciso nel Varesotto durante una rapina al suo distributore nel febbraio del 2010.
Uno sfogo che il giovane, che ora continua assieme alla sorella l’attività del padre, affida a Cronaca Criminale affinché l’uomo che ha sparato non rimanga nell’ombra.
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