Viterbo, anabolizzanti, usura e prostituzione Quaranta persone finiscono in manette

Droga, anabolizzanti, usura e prostituzione. Era un’attività a tutta campo quella dell’organizzazione sgominata dai carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, guidati dal colonnello Gianluca Dell’Agnello. Quaranta le persone arrestate, 30 in carcere e 10 ai domiciliari, in quattro regioni e 112 perquisizioni compiute, tre delle quali in palestre. Questo il bilancio dell’operazione ‘Dragò, compiuta con l’ausilio anche dei militari delle compagnie di Roma, Terni, Perugia, Cremona e di due unità cinofile: smantellato un sodalizio criminale che spaziava dallo spaccio della droga al traffico di anabolizzanti; dallo sfruttamento della prostituzione all’usura; dall’estorsione alle rapine. Tra i reati contestati ci sono anche sequestro di persona e violenza sessuale. Continua a leggere



Fugge di casa, 13 enne costretta a prostituirsi La piccola salvata dai carabinieri di Gallarate

L’hanno ritrovata in viale Padova a Milano dopo 4 giorni di assenza da casa. Ma le indagini dei carabinieri di Gallarate hanno evidenziato che non era fuggita, era stata portata dal suo fidanzato di 25 anni in un appartamento in cui veniva fatta prostituire. Il padre ha denunciato la scomparsa ed è partita subito l’indagine. E’ la storia di una ragazzina di 13 anni, innamorata del suo ragazzo e venduta al mercato del sesso. La giovane di origini kosovare, nata in Italia e residente a Gallarate, non immaginava che la sua fuga d’amore si trasformasse in un incubo. Già da giorni… Continua a leggere


A sei anni i genitori lo facevano prostituire Ora Stefan è tornato a giocare e a sorridere

Una foto di Stefan quando aveva 6 anni

21 aprile del 2005: a Milano un bimbo di sei anni e mezzo viene rapito da un centro per i minori maltrattati.  In tanti probabilmente lo ricorderanno come il piccolo Stefan, un rom che la polizia aveva trovato ad un semaforo con i capelli lunghi acconciati come una femmina e le unghie laccate. Il sospetto era che i genitori lo facessero prostituire.

Dopo il rapimento si scoprì che erano stati il padre e la madre a portarlo via dalle cure degli psicologi. Una fuga durata una settimana, poi il blitz della polizia e la liberazione. Stefan era nella casa di Iulian Curulea, un romeno che ai tempi faceva da portavoce per la comunità rom che viveva al campo di Triboniano.
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