SOTTO IL SUO COMANDO SVELATI GIALLI LEGATI AD OMICIDI EFFERATI
IL RICORDO DEI MAGISTRATI: “UN PROFESSIONISTA SERIO E PREPARATO”
Di lui i suoi carabinieri parlano come di una persona perbene. Lo descrivono come un grande ufficiale, un investigatore sopraffino, una persona intelligente, equilibrata, sempre pronta ad ascoltare e vicina ai problemi dei suoi collaboratori.
Ha indagato sui principali fatti di cronaca degli ultimi 20 anni e ora si occuperà di sicurezza industriale. Dopo sette anni, il colonnello Antonino Bolognani lascia il Comando del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano per ricoprire il ruolo di Comandante del Nucleo di Sicurezza Industriale. Nel 1992, ancora capitano, fu anche lui – assieme al capitano Roberto Zuliani e agli uomini della prima sezione del Nucleo Investigativo di Milano – a svelare il malaffare tra politica e imprenditoria, poi ribattezzato con il nome di “Tangentopoli”, affiancando magistrati del calibro di Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo, Alberto Nobili, Armando Spataro e Francesco Saverio Borrelli.
Dopo la parentesi milanese fu destinato dal Comando Generale dell’Arma in Sicilia, a Siracusa, per combattere la mafia. Grazie alle sue indagini, tra il 1995 e il 1999, furono arrestati vari affiliati alla Cosca Santapaola. Nel 2005 il ritorno a Milano dove gli fu affidato il Comando del Nucleo Investigativo.
E lì il colonnello ha piazzato numerosi colpi, come l’operazione White, l’operazione Dado – ne citiamo solo alcune – che portarono allo smantellamento di importanti traffici di droga tra il Sud America e il capoluogo lombardo e all’arresto di centinaia di criminali, poi condannati.
Anche sul fronte dei delitti, a lui il merito di avere risolto, assieme ai suoi uomini, il mistero dell’omicidio del ginecologo Marzio Colturani, ucciso durante una rapina in casa: in manette finirono la badante moldava della vittima e alcuni suoi connazionali.
A pochi giorni dal fatto, nell’aprile del 2007, assicurò alla giustizia due cinesi che nella zona di via Paolo Sarpi a Milano uccisero in un agguato due connazionali, nell’ambito di una lotta tra bande cinesi.
Ma anche in Procura, oltre che in caserma, Bolognani ha lasciato un buon ricordo ai magistrati con cui ha lavorato.
Il dottor Alberto Nobili, Procuratore Aggiunto – che assieme a Bolognani ha seguito numerose inchieste legate al contrasto della criminalità organizzata – parla di lui definendolo “un professionista serio e preparato, nonchè un vero gentiluomo. Una persona alla quale non possiamo non dire grazie per tutto ciò che ha fatto nel periodo in cui ha lavorato al Nucleo Investigativo”.
Dello stesso avviso un altro magistrato in prima linea nella battaglia per la legalità, il dottor Armando Spataro: “Ho lavorato per molti anni con il colonnello Bolognani e ne ho sempre apprezzato le qualità professionali ed umane. Un esempio di capacità investigativa e di collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, unite al rispetto per le reciproche competenze”
Bolognani, laureato in giurisprudenza, è sposato con due figli. Ha frequentato la scuola militare Nunziatella e l’Accademia militare di Modena. In ambito internazionale ha partecipato alle missioni in Bosnia e Albania.
Enrico Fedocci