IN UN ROMANZO SCRITTO DA VALENTINA RIGANO E DA MARCO D’ALEO L’IMPEGNO DELL’INVESTIGATORE ANTIMAFIA
Mario D’Aleo aveva 26 anni quando ha preso il posto del Capitano Emanuele Basile, ucciso in piazza a Monreale, con la figlia in braccio. Nonostante la giovane età, il Capitano D’Aleo ha proseguito il cammino del suo predecessore, con coraggio e passione, quasi la sua fosse una missione. Il 13 giugno 1983 é stato freddato in un agguato sotto casa della fidanzata, insieme al carabiniere Pietro Morici e all’Appuntato Giuseppe Bommarito. Un uomo solare, generoso, ma allo stesso tempo tenace e determinato. Questo diario è liberamente ispirato alla sua vita, come fosse lui a raccontare la sua storia. L’impronta lasciata da D’Aleo evidenzia una mafia che non vince, perché non riesce mai a seppellire la memoria di chi la combatte. Nei racconti di alcuni momenti significativi della sua vita, vi sono le parole di chi lo ha conosciuto e amato, unitamente alle sensazioni di un militare impegnato che, prima di tutto, è anche un figlio, un fratello, un fidanzato, un amico. Tante voci si fondono nel diario della sua vita, diventando un solo uomo.
Mercoledì 5 marzo alle 18.30 a palazzo Isimbardi a Milano ci sarà la presentazione ufficiale del romanzo-diario.
All’evento prenderanno parte inoltre il Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il Sostituto Procuratore della Repubblica Salvatore Bellomo(autore della prefazione), i familiari del Capitano D’Aleo, dell’Appuntato Giuseppe Bommarito e del Capitano Emanuele Basile.