di Enrico Fedocci
Quella foto del ragazzo accusato di complicità nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega con gli occhi bendati mostra una bruttissima scena. Questo è fuor di dubbio ed è giusto condannare quell’immagine per quel che rappresenta – ovvero un uomo privato della libertà, addirittura ammanettato e bendato – ed è oltremodo doveroso condannare anche chi ha scattato questa foto. Chi ha immortalato quel momento avrebbe dovuto intervenire impedendo che il giovane restasse con gli occhi coperti, impedendogli di vedere.
Mi sono domandato che cosa possa avere spinto l’autore della foto a diffonderla. Si aspettava un “bravo”?
Era chiaramente un autogol: facilissimo arrivare all’individuazione di colui che ha coperto gli occhi del fermato e di colui che ha fotografato.
Ci ho pensato bene perché mi sembrava un gesto assurdo, al limite dell’autolesionismo.
Poi l’illuminazione: quella foto mi ha ricordato quella di Totò Riina sotto il ritratto del Generale Dalla Chiesa, pochi minuti dopo l’arresto nel 1993.
Guarda caso, anche nell’istantanea dell’americano bendato e ammanettato c’è – proprio sopra di lui – incorniciato, il carabiniere più famoso d’Italia.
Peraltro, la foto del Generale è la stessa del 1993 con Riina, Continua a leggere