I Carabinieri della Compagnia di Sanremo, nel fine settimana, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame di Genova nei confronti di tre magrebini che, insieme ad altri cinque cittadini extracomunitari, avevano creato una vera e propria rete di spaccio operante davanti le scuole a Sanremo.
Oltre ai tre individui arrestati, facevano parte di tale “organizzazione criminale” dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti (soprattutto hashish ma anche eroina) cinque soggetti, tutti magrebini, tre dei quali destinatari a loro volta di ordinanza cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il bilancio finale è stato pertanto di tre magrebini arrestati in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre destinatari della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e due denunciati in stato di libertà.
L’operazione è stata portata a termine dai Carabinieri della Stazione di Sanremo, agli ordini del Luogotenente Antonio Piras sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Imperia.
Fondamentale è stata prima l’attività informativa e poi la successiva attività investigativa condotta dai “Carabinieri di Quartiere”. Nella conferenza stampa tenuta dal Comandante Provinciale Colonnello Luciano Zarbano, dal Capitano Paolo De Alescandris e dal Luogotenente Piras sono state spiegate le fasi dell’operazione.
L’attività d’indagine è iniziata nel mese di ottobre 2014 (ed è stata portata avanti per quasi un anno) a seguito di segnalazioni fatte proprio ai militari della Stazione di Sanremo in servizio di Carabiniere di Quartiere. Alcuni genitori, ma anche dirigenti scolastici e insegnanti, si sono rivolti ai militari dell’Arma fornendo precise indicazioni circa la presenza di spacciatori nelle piazze limitrofe ad un istituto scolastico di Sanremo. Le indagini hanno consentito di documentare numerose cessioni di sostanze stupefacenti effettuate dai cittadini magrebini nei confronti di italiani e stranieri, anche studenti minorenni.
Durante le pause scolastiche, all’entrata e all’uscita della scuola, ma anche in orari serali, i Carabinieri hanno tenuto d’occhio sia gli spacciatori magrebini che i ragazzi entrati nei loro radar, monitorando i loro luoghi di ritrovo e le piazze.
Lo spaccio è stato documentato dai Carabinieri di Quartiere, nonostante le difficoltà nell’effettuare i servizi di osservazione, pedinamento e controllo degli spacciatori, sia per la lontananza dai luoghi interessati che per la morfologia della zona della città.
Gli spacciatori non giravano mai in possesso di grosse quantità di sostanze stupefacenti, proprio per evitare di essere fermati e tratti in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Proprio per tale motivo, le cessioni erano per lo più di piccole quantità. Solo in un caso i Carabinieri sono riusciti a sequestrare ad uno degli arrestati quasi 60 grammi di hashish.
Il gruppo di magrebini era ben organizzato. Disponevano in modo costante di sostanze stupefacenti ed erano in stretto contatto tra di loro aiutandosi vicendevolmente nel corso delle cessioni di droga con la presenza di sentinelle pronte ad avvertire i “colleghi” della presenza dei Carabinieri in zona. Effettuavano in tal modo una sorta di “controspionaggio”.
Nonostante tutto, però, i militari dell’Arma sono riusciti a documentare le attività illecite del gruppo di spacciatori e l’Autorità Giudiziaria ha emesso i provvedimenti restrittivi nei confronti dei vari soggetti coinvolti.