E’ stato lui, assieme ad altri 4 colleghi, a fondare il Gruppo di Intervento Speciale dei carabinieri, il Gis. Era il 1977, emergenza terrorismo, ministro dell’Interno Francesco Cossiga che decise la nascita di questo reparto d’elite all’interno dell’arma. Uomini selezionati tra i carabinieri paracadusti, che sapessero intervenire nelle situazioni più difficili come sequestri di persona, banditi asserragliati.
Quando i Gis entrano in azione si cerca di non sparare un colpo, di salvare ostaggi, tutelando anche la vita dei criminali. Dopo 38 anni di attività il Comandante Alfa, ora istruttore dei nuovi componenti del gruppo, ha deciso di raccontare la sua vita, le sue esperienze, gli interventi più delicati in un libro, Cuore di rondine, edito da Longanesi che in libreria sta dando filo da torcere ad autori più consolidati. Dalla liberazione delle guardie al carcere di Trani, battesimo del fuoco, al sequestro Tacchella, passando per il blitz sul campanile di San Marco a Venezia, con i “serenissimi”. Il militare ha presentato il volume a Merate in provincia di Lecco all’auditorium del Comune in una serata organizzata da Manuel Spadaccini, presidente della Kma.
Sala piena, vendita di copie alle stelle. Ma il Comandante Alfa, costretto a rimanere nascosto per motivi di sicurezza dietro al mefisto, ha deciso di donare il ricavato delle vendite all’Onaomac, l’opera assistenziale creata dall’Arma per gli orfani della Benemerita.