Ucciso per sbaglio, raggiunto forse da un colpo di rimbalzo al termine di una lite tra due tossicodipendenti e un gruppo di rom, scoppiata per 10 euro sul prezzo d’acquisto di un grammo di cocaina: così la Squadra Mobile di Pescara ha ricostruito la morte di Tommaso Cagnetta, ambulante 42enne con precedenti per droga, avvenuta a Pescara.
Il colpo fatale sarebbe stato esploso da Angelo Ciarelli (38), fratello di quel Massimo arrestato a maggio come presunto autore dell’omicidio dell’ultrà pescarese Domenico Rigante. Angelo si è presentato in Questura lunedì sera.
Sapeva che lo stavano cercando. ”Perchè?” ha chiesto agli agenti. L’ennesimo fatto di sangue a Pescara, il terzo dall’inizio dell’anno, ha avuto come teatro il quartiere Rancitelli, regno storico dei rom pescaresi. All’arrivo delle Volanti è scoppiata una rissa, secondo gli inquirenti creata ad arte per permettere ad altri rom di far sparire la droga e forse l’arma del delitto. Poi davanti a casa di Angelo Ciarelli, in un tombino, la Polizia ha trovato 13 proiettili calibro 38 special in un calzino: l’altro calzino spaiato era dentro casa. Continua a leggere