E’ stato condannato a 30 anni di reclusione Giampiero Mele, l’uomo che il 30 giugno del 2010 uccise il figlioletto Stefano di appena due anni prima mediante strangolamento e poi con un taglierino. Il fatto accadde a Torre San Giovanni, una località di Marina di Ugento, in provincia di Lecce. La sentenza è stata emessa nell’ambito del rito abbreviato, chiesto dallo stesso imputato, dal giudice per le udienze preliminari del tribunale del capoluogo salentino, Carlo Cazzella.
Secondo il giudice l’uomo al momento dell’omicidio, avvenuto nella sua abitazione estiva, era capace di intendere e di volere, anzi avrebbe agito lucidamente e coscientemente. Mele, che tentò il suicidio dopo aver ucciso il figlio, non riuscendoci, stando alla sentenza avrebbe premeditato l’omicidio. La sua compagna e madre del bambino, Alessandra, quell’estate aveva deciso di lasciarlo: questo avrebbe scatenato il folle gesto.