di Enrico Fedocci
Decorati con la medaglia d’argento al valor civile per aver salvato una ragazza dalle fiamme e aver tentato di estrarne altre tre dall’auto che stava per esplodere.
Sono passati 30 anni ma nessuno ha mai dimenticato quei due carabinieri, Danilo Certini e Domenico Amenduni, per il coraggio dimostrato il 25 maggio 1986 quando stavano andando a passare qualche ora di tempo libero in riviera romagnola. Loro, che prestavano servizio alla Stazione Carabinieri di Bagnacavallo, Ravenna, avevano lavorato tutto il giorno. Erano in auto e proprio davanti a loro un’altra automobile, una Citroen Pallas, dopo un impatto violentissimo prese fuoco. A bordo cinque ragazze: tre morirono sul colpo, le altre due furono estratte dal mezzo avvolto dalle fiamme, proprio qualche istante prima che esplodesse, dai due coraggiosi carabinieri.
Una scena da film, un atto eroico che un tempo sarebbe stato celebrato sulla copertina della Domenica del Corriere. Una ragazza, dopo un lungo periodo di convalescenza, si riprese, l’altra morì dopo alcuni giorni, le sue condizioni erano state compromesse nell’impatto.
Un gesto che ora il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto sottolineare con un riconoscimento concreto per i due militari: medaglia d’Argento al valor civile.
Il Brigadiere Capo Danilo Certini (nelle foto in alto a destra durante la consegna del prestigioso riconoscimento con la moglie e i figli). La medaglia è stata consegnata con tutti gli onori, davanti al reparto schierato.
Il sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Emanuele Caruso, ha voluto esserci in rappresentanza del Capo dello Stato e dei vertici militari del Paese.
Ma il pensiero di Danilo è andato – per tutta la durata della cerimonia – al padre Giotto, tenente dei carabinieri, da tre mesi scomparso: “Assieme ai miei figli, assieme a mia moglie e ai miei fratelli nel momento della consegna della medaglia c’era – idealmente – anche mio padre che ci teneva saldamente abbracciati stringendoci con le sue mani possenti”