di Enrico Fedocci
La mamma di Yara che sale sul palco e legge una lettera. Una lettera che arriva dalla Sardegna, spedita da una famiglia in difficoltà economiche. Problemi che avrebbero potuto impedire ai due figli di proseguire la propria passione per lo sport, se non fosse stato per Yara Gambirasio.
Già, perché la morte di questa 13enne ha impedito a un germoglio di diventare albero, di realizzare se stesso.
E’ per questo che la mamma di Yara che sale sul palco della palestra di Brembate da cui è scomparsa la figlia per lo spettacolo organizzato per raccogliere fondi e condivide con il pubblico i ringraziamenti di chi ha potuto avere una seconda possibilità strappa un sorriso, ma provoca anche un nodo in gola per la dignità con cui questa mamma non si arrende alla vita che ha tentato di schiacciare lei e la sua famiglia.
Oggi voglio parlare di questa associazione, la “Passione di Yara” perché solo sentendo le parole di Maura Panarese sono riuscito a cogliere l’importanza di questa iniziativa. Parole che mi sono rimaste nella testa e nel cuore e che mi hanno fatto riflettere.
Nel sito dell’associazione si legge:
“L’associazione “LA PASSIONE DI YARA” vuole essere un piccolo strumento per sostenere le passioni sportive, artistiche e culturali di adolescenti e giovani.
Si prefigge di favorire la diffusione della cultura giovanile con particolare attenzione a tutte le forme artistiche.
Grazie al contributo dell’associazione, molti ragazzi e molte ragazze potranno continuare a costruire il loro futuro attraverso il sacrificio quotidiano che sorregge una vera passione per la vita”.
E in tanti hanno voluto essere presenti al concerto organizzato dall’associazione. Perché sempre di più siano i germogli danneggiati che possano trovare nuovo vigore e diventare un albero, esprimendo e realizzando un talento. Anche quello di Yara, rimasto soffocato senza un perché.