Cronaca criminale

Milano dimentica il generale Dalla Chiesa Parcheggi per moto davanti al monumento

  Ecco come era il monumento a novembre 2014

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LO SDEGNO DI RITA DALLA CHIESA: MILANO HA DIMENTICATO MIO PADRE? IL COMUNE DI MILANO SI SCUSA E PROMETTE INTERVENTI IMMEDIATI

di Enrico Fedocci
Il nastro per i lavori in corso, il parcheggio dei motorini. Qui giace la memoria (bistrattata!) del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Milano, 11 novembre 2014. Nella centralissima piazza Diaz, accanto al monumento al carabiniere che proprio l’eroe antimafia ucciso a Palermo volle per onorare la memoria e i sacrifici di tanti militari della Benemerita, il capoluogo lombardo dimostra di non avere a cuore quel simbolo. E’ quel che ho notato nel pomeriggio di oggi, passando per il centro, mentre andavo a fare alcune commissioni. Passo per la piazza, guardo il bel monumento al carabiniere. All’improvviso due motorini parcheggiati vengono accesi e gli scooteristi si spostano.  Guardo meglio.  A pochi metri dalla fiamma in metallo ci sono due lapidi. “A chi saranno intitolate quelle due lapidi nascoste?”, mi domando. Parcheggio l’auto, scendo, chiudo la portiera, attraverso la strada, e – cercando di non farmi investire – vado a guardare. Inorridisco.

Non è chiaro perché ci sia il nastro dei lavori in corso. Quel che è chiaro è che proprio davanti alla lapide/monumento (molto basso, impossibile da notare) c’è stato piazzato, bello bello, il parcheggio per i motorini.
Ora, secondo l’etimologia, la parola monumento deriva dal verbo latino “monere”, che significa “ricordare, far sapere”. Ma come è possibile “ricordare o far sapere” quello che è stato il sacrificio del generale, nascondendo dietro ai motorini proprio il monumento a lui dedicato e collocandolo, perdipiù, in mezzo ad una piazza in un punto difficile da raggiungere?
Mistero.
Basterebbe togliere le strisce bianche per il parcheggio e la memoria del generale sarebbe onorata come merita. Ma chi ha deciso di collocare proprio lì moto e motorini?
La cosa non è piaciuta alla figlia del generale, Rita Dalla Chiesa, che, vedendo le immagini di quel monumento, ha affidato il suo pensiero a Cronaca Criminale: “E io che pensavo che Milano fosse una città civile, in grado di ricordare. Mi addolora molto, invece, sapere che in questo caso qualcuno si sia dimenticato il significato della parola rispetto”.  
Due anni fa fu la stessa Rita a denunciare che sotto un analogo monumento – ma questa volta in via Carini, a Palermo, dove il generale fu ucciso assieme alla moglie il 3 settembre del 1982 – erano stati lasciati rifiuti. Amarezza un poco stemperata dal cartello che una mano gentile attaccò in prossimità della targa commemorativa con l’invito a non lasciare spazzatura sotto la lapide del carabiniere ucciso.
Ben inteso, le strisce del parcheggio non sono rifiuti. Ma mentre i rifiuti possono essere lasciati da persone ignoranti, che non hanno memoria o riconoscenza, quelle strisce sono state decise e messe da un’istituzione. E le istituzioni hanno il dovere di ricordare e di “non ignorare”.

LA REPLICA DEL COMUNE DOPO IL CASO SOLLEVATO DA CRONACA CRIMINALE
(ANSA) – MILANO, 11 NOV – Il Comune di Milano farà delle verifiche ”rapide” per garantire il ”doveroso decoro” al monumento dedicato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
La precisazione di Palazzo Marino è arrivata dopo le proteste per la figlia del generale, Rita Dalla Chiesa, per la situazione della lapide a lui dedicata sollevata da Tgcom, praticamente ‘coperta’ da un parcheggio per motorini.
“Milano – hanno spiegato da Palazzo Marino – rispetta la memoria del generale Dalla Chiesa, il ricordo del suo sacrificio è profondamente legato ai sentimenti dei cittadini e all’impegno dell’Amministrazione nella lotta a tutte le mafie. Anche per questo il Comune procederà a rapide verifiche affinché il luogo che ospita il monumento a lui dedicato sia mantenuto nel doveroso decoro”.(ANSA).

 

 

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