“Er Macina”, questo il soprannome che campeggia anche sul suo profilo facebook, fu arrestato nel 2003 con l’accusa di aver partecipato ad un sodalizio criminoso dedito al traffico di sostanza di stupefacente nel quartiere Prenestino; stessa accusa, con un nuovo arresto, nel 2008, sempre con riferimento alla distribuzione della cocaina tra le vie del “suo” quartiere, il Quarticciolo. Fermato già nel 92 per una violenza, denunciato nel 98 per falso e ricettazione e nel 2004 per una rapina, arrestato nel 2010 per estorsione e numerose volte per evasione dagli arresti domiciliari, l’uomo era diventato oggetto di particolare attenzione da parte dei militari soprattutto per il suo atteggiamento violento e la sua sfrontatezza nel traffico degli stupefacenti. Poco più di un mese fa, i Carabinieri della Compagnia Roma Casilina, dopo le proteste di alcuni cittadini stanchi del fenomeno dello smercio di cocaina a cielo aperto nello storico quartiere, avevano eseguito l’ennesima operazione antidroga, sorprendendolo, insieme ad un altro complice, in possesso di circa 30 dosi di cocaina destinate ad acquirenti, giovani e meno giovani, della borgata romana. P.I. era finito, per questo, agli arresti domiciliari, dove i Carabinieri lo sottoponevano a stringente controllo.
Recentemente, la Corte di Appello di Roma lo ha condannato a scontare la pena di 5 anni, 9 mesi e 13 giorni di reclusione. Quando gli uomini dell’Arma si sono presentati a casa sua per l’esecuzione dell’arresto, ha dichiarato sprezzante: ”Ce l’avete fatta…ma io sono pazzo, in carcere non ci starò a lungo”. Dopo la notifica del provvedimento, “Er Macina” è stato così condotto presso la Casa Circondariale di Roma “Rebibbia”