Foto di bambini, spesso elaborate per non renderle riconoscibili, che i maniaci si scambiano su siti e newsgroup. E così, per quello che un tempo era un lavoro di mesi, ora gli investigatori potranno risalire alla foto originale attraverso un sistema informatico chiamato Photo Dna.
Una specie di impronta digitale dell’istantanea. Il prodotto, elaborato dalla Microsoft e donato alla polizia postale, così, ridurrà i tempi di attesa e le forze disponibili che così potranno dedicarsi ad altre inchieste.
Internet ha senza dubbio “rappresentato un progresso notevole – ha detto il capo della Polizia Postale, Antonio Apruzzese – ma la maggior possibilità di connessione tra le persone ha provocato anche la rapida crescita del problema della pedopornografia: ad oggi sono milioni le immagini pedopornografiche on line con soggetti minori e, nonostante le forze dell’ordine lavorino con impegno per combattere questo fenomeno, bisogna affrontare quantità enormi di dati con risorse limitate”. Dunque è “un’ottima cosa” la sinergia tra pubblico e privato, “perché nessuno può pensare di vincere da solo la sfida con il web”.