Sfonda posto di blocco e denuncia furto auto 27enne scappa per non fare test anti-alcol

DEFERITO ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA PER RESISTENZA E SIMULAZIONE, MA PATENTE SALVA

Quando ha visto la paletta dei carabinieri che gli intimava l’alt ha pensato che forse poteva cavarsela fuggendo. E così, un ragazzo di 27 anni di Verona non ha fatto altro che premere sull’acceleratore e scappare. Alcuni chilometri di inseguimento, poi, il ragazzo, approfittando di un vantaggio di qualche centinaio di metri ha abbandonato l’auto ed è fuggito a piedi in mezzo ai campi. Ma l’errore più grande è stato quello di andare poco dopo in una caserma dei carabinieri per denunciare il furto dell’auto.

Un racconto pieno di contraddizioni e poi il giovane è crollato davanti alle domande sempre più precise dei militari della Compagnia di Verona, coordinati dal capitano Pasquale D’Antonio, e ha confessato di avere inventato la bugia del furto su suggerimento della madre. Era stata lei, infatti,  via sms, a dirgli: “Denuncia il furto della giacca e spiega che le chiavi dell’auto erano lì dentro”. Un messaggio che, forse in vena di alleggerire la coscienza, lo stesso giovane ha mostrato ai carabinieri dopo avere raccontato come erano andate realmente le cose.

A questo punto ci sono da capire solo le ragioni della fuga. L’ipotesi più plausibile è che il 27enne sia fuggito proprio per non sottoporsi alla verifica dei carabinieri. Il tempo passato tra la fuga e l’arrivo in caserma per la finta denuncia, oltre alla procedura prevista in questi casi, non hanno consentito ai carabinieri di verificare successivamente se il giovane aveva bevuto. La patente, quindi, non gli è stata ritirata, ma è stato denunciato per resistenza e per simulazione di reato.

Enrico Fedocci

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Romeno minaccia di uccidere l’ex moglie 37enne arrestato dai carabinieri di Verona

La pedinava, le telefonava, la tormentava. Spesso anche da ubriaco. Un uomo di 39 anni, di origine romena, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Verona, coordinati dal capitano Pasquale D’Antonio, per maltrattamenti in famiglia. Non si rassegnava alla fine della sua relazione con la donna da cui aveva avuto una bambina che ora ha sei anni. Liti furibonde, aggressioni fisiche anche davanti alla piccola, a tal punto che la bimba è stata affidata ai servizi sociali. A nulla è servito un provvedimento del GIP di Verona che vietava al 39enne di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla ex compagna. L’uomo è arrivato a minacciare di morte la donna, precisando che, subito dopo averla uccisa, si sarebbe tolto la vita. La vittima in un profondo stato di ansia e terrorizzata a tal punto da non uscire più di casa si è rivolta ai carabinieri che su ordine del Tribunale di Verona hanno arrestato l’uomo.

Enrico Fedocci