Carabinieri di Milano, 5500 arrestati nel 2015 Col. Canio La Gala illustra i risultati ottenuti

1115mila chiamate ricevute al numero di emergenza, 26670 interventi, 5500 persone arrestate, quasi 100mila servizi di pattuglia, senza contare gli oltre 7mila servizi di carabiniere di quartiree. L’arma del Comando Provinciale di Milano, una delle metropoli più difficili del Paese si racconta attrvarso i numeri del 2015. Il Colonnello Canio La Gala, comandante provinciale dei carabinieri del capoluogo lombardo più che le parole vuole i fatti e, con grafiche alla mano, dà conto del lavoro dei suoi uomini. Furti in appartamento, aggressioni per strada, violenza sulle donne, truffe agli anziani. Ogni singolo reato viene attentamente valutato e punito. – 18,2 per cento di rapine commesse e una diminuzione pari all’11 per cento dei furti in abitazione.

Si tratta di interventi di ogni genere, anche per bambini eanziani in difficoltà. Nessuno sa che nell’anno che si chiude, sono centinaia le donne che hanno richiesto l’aiuto dei Carabinieri di Milano per porre fine a vessazioni e violenze domestiche: la quasi totalità di questi casi, grazie all’intervento dei Carabinieri, non arriva in un’aula di giustizia.

Tutte le componenti operative dislocate sul territorio – dalle pattuglie delle Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, al Carabiniere di Quartiere – si sono prodigate per rispondere alle esigenze della collettività, accrescendo la presenza sul territorio.

Passando al resoconto dell’attività dell’Arma a tutela della collettività,  sono state oltre 5.500 le persone arrestate, 97.756 i servizi di pattuglia effettuati, ai quali si sommano i 7.086 servizi del Carabiniere di Quartiere.

2Parallelamente, in linea con questa intensa attività di contrasto, si è registrata nel 2015 anche una diminuzione dei reati denunciati pari al 10% nel territorio della città metropolitana di Milano e della provincia di Monza e Brianza. Sul totale dei reati denunciati a tutte le Forze di Polizia, i Carabinieri hanno proceduto per oltre il 71%, con un incremento di un punto percentuale rispetto all’anno precedente

Senza contare gli omicidi di cui si è occupata l’Arma milanese: 15 i delitti su cui i carabinieri hanno indagato, e in tutti i casi è stato individuato un responsabile grazie all’attività del nucleo investigativo e delle compagnie sul territorio

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2 risposte a “Carabinieri di Milano, 5500 arrestati nel 2015 Col. Canio La Gala illustra i risultati ottenuti

  1. Buonasera.
    Caro Enrico, il mio personale (e credo quello di tutti gli Italiani onesti) ringraziamento alle forze dell’ordine, che giornalmente mettono a rischio la propria vita, per tutelare quella libertà che i nostri politici ostentano nei riguardi del paese. Una libertà che ormai ha ceduto il posto, alla totale anarchia. E dico questo per cognizione di causa. E’ inutile, che nell’anno appena passato,siano stati portati a termine 5500 arresti in una città come Milano. Stiamo parlando di 15 arresti al giorno, ma di questi arresti chi effettivamente sconterà la pena per intero ? le nostre forze dell’ordine, sprecano una montagna di energie economiche e fisiche, per portare a termine il loro ingrato e sottopagato compito, per poi rivedere le stesse persone tratte in arresto, fuori il giorno dopo. Credo che sia d’accordo con me, che c’è qualche cosa che non funziona nel sistema e se analizzassimo per un solo istante, il funzionamento del sistema giuridico del nostro paese, ci accorgeremmo che di pulito e cristallino, non è rimasto nulla. Giudici corrotti dalla politica e avvocati compiacenti che assumono la difesa di chiunque abbia commesso ogni tipo di reato. Naturalmente, senza escludere i peggiori. Pensare che un corpo audace e valoroso come quello dei Carabinieri, possa credere alle istituzioni di questo paese è pura follia. E’ triste per tutti, vedere il sudore del proprio lavoro e l’impegno usato per portarlo a termine, gettato via in un istante, per la decisione di un giudice che deve tutelare le decisioni del partito di appartenenza e di conseguenza, libera chi delinque. Tutto questo porterà inevitabilmente, all’accrescimento della sfiducia da parte delle nostre forze dell’ordine, nei confronti della politica e delle stesse istituzioni. Già il fatto che la busta paga di un Carabiniere, sia ridotta al minimo, la dice lunga su come i nostri politici tengano in considerazione il lavoro svolto, da eroi che rischiano quotidianamente la vita. Purtroppo, siamo ormai al fatidico punto di non ritorno. Fino a quando i nostri politici non capiranno, che magistratura e forze dell’ordine, dovranno intraprendere la stessa strada, contro chi delinque, il lavoro delle stesse forze dell’ordine, non potrà che essere considerato vano. La certezza della pena, sarà la prima cosa da mettere in pratica. Solo in questo modo, il paese ritroverà una sua identità. Ora, siamo solo un paese di burattini. Un caro saluto.
    Cordialmente.

  2. Buonasera.
    Sono completamente d’accordo sui commenti all’articolo. Si tratta della realtà dei fatti. I dati statistici, possono far piacere sicuramente al cittadino, che giustamente si sente più protetto e sicuro in questo paese ormai allo sbaraglio. Il calo di reati predatori va considerato anche grazie agli sforzi delle forze dell’ ordine di ogni giorno: sempre più pattuglie, sempre più presenza sul territorio, sempre piu contrasto alla microcriminalità. Sforzi che vengono poi vanificati da un “terzo e imparziale” che giudica su fatti non vissuti in prima persona. Giidica solo sui racconti, sulle versioni dei fatti che spesso sono contrastanti tra il fatto vero e quello rappresentato da un difensore che spesso e volentieri difende l’indifendibile. La certezza della pena in Italia è solo un miraggio. Pene sempre più miti, reati che vengono depenalizzati, e custodia carceraria solo in casi eclatanti. Non credo faccia piacere subire un furto in casa e poi dopo l’ottimo operato delle forze dell’ordine, spremute come limoni per catturare il malvivente, il giorno dopo ci si incontra con il criminale che rubava al bar che prende il caffè beffeggiando il poliziotto o il carabiniere inermi, che qualche giorno prima lo portava in direttissima convinto del proprio operato. Non si tratta dunque di ciò che illustrava Ludovico Muratori nel suo testo ” i difetti della giurisprudenza” ma di difetti del sistema. Un sistema giuridico che perde forma, che non ci fa sentire sicuri, ancorato alle lunghe procedure burocratiche inutili, alla scarsa considerazione degli operatori di polizia, che mi permetto di dire, sono persone che per le responsabilità e i rischi che corrono giornalmente, probabilmente in proporzione a quanto gli viene corrisposto, fanno sin troppo. Bello sentire: i vigili del fuoco italiani i migliori d’Europa, i Carabinieri i numero 1 al mondo, la Polizia Scientifica non ha eguali. Ma il sistema se ne frega, e continua a tenere al guinzaglio questi uomini eccezionali. Diamo una svolta a questo paese prima che anche chi crede in ciò che fa, tirerà i remi in barca e andando di questo passo, non siamo poi tanto lontani.

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