Arsa viva perché voleva vivere all’occidentale Il silenzio dei media davanti alla sua tragedia

di Enrico Fedocci

Questa bella e brava ragazza indiana, proprio in queste ore, è ricoverata al Centro Grandi ustionati di Genova dopo che quel campione del marito le avrebbe cosparso viso e corpo con una sostanza infiammabile, diavolina liquida, per poi darle fuoco. Almeno è quanto sostengono i carabinieri e decine di testimoni che hanno soccorso la ragazza e visto il marito accanirsi su di lei. Mi sarei aspettato di vedere più di una troupe oggi a Dello, provincia di Brescia, invece eravamo quattro giornalisti in croce. Questione di priorità, si è detto. Lo scenario internazionale ruba spazio in scaletta e sui giornali. Io so solo che sono andato a casa del fratello della giovane, 26 anni e due figli che hanno visto tutto ciò che è accaduto alla loro mamma. Io so solo che il fratello aveva il nodo in gola, mentre parlava di lei. Orgoglioso mi ha mostrato il diploma di ragioneria conquistato – lei straniera – con grande fatica. Un diploma che il padre conserva incorniciato in casa. Segno di integrazione e degli sforzi fatti dal padre e dal fratello per far studiare le piccole di casa, lei e una sorella. Io so solo che – ci sarà pure lo scenario internazionale che non va dimenticato – ma io oggi non riesco a pensare ad altro che a lei, sfregiata perché voleva vivere secondo i costumi del Paese che l’ha accolta. Ahh, questa bella e brava ragazza si chiama Parvinder, un nome non facile che io non dimenticherò.

IL SERVIZIO ANDATO IN ONDA NEI TG MEDIASET